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Pillole di terrore

“La stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando.” (Nicolás Gómez Dávila)

Tanti anni fa, mi trovai di servizio in un piccolo paese della provincia pisana, nel cui territorio era stato deciso di predisporre una discarica a cielo aperto. La cosa assurda era che quel luogo era il posto dove veniva coltivato un vitigno che ha reso famoso la provincia pisana per un vino che ad oggi ha ricevuto grandi riconoscimenti mondiali. Gli abitanti del paese da subito accorsero numerosi per tentare di bloccare questa folle iniziativa e soprattutto quelli che abitavano nelle zone limitrofe al sito dove sarebbe poi stata costruita la discarica, dalle loro cascine fatiscenti, giorno e notte organizzavano le proteste e i sit-in davanti ai cancelli della discarica. Stranamente coloro che protestavano iniziarono a calare e contestualmente invece aumentavano le vecchie cascine fatiscenti, che improvvisamente venivano ristrutturare con facciate nuove e porte e finestre riverniciate. Allo stesso modo venne fatta terra bruciata intorno a quelli che continuavano nelle proteste ed alla fine anche loro smisero di lottare. Nel giro di poco tempo la discarica fu riempita e gli abitanti delle belle e nuove cascine furono invase dall’odore acre del percolato che andava ad impregnare le loro proprietà e le loro coscienze.

La storia della discarica del paesino pisano, mi riporta alla situazione europea di oggi che è gravissima, lo spread vola, anzi la sea watch e le altre navi negriere devono essere bloccate; no! Prima dobbiamo affrontare l’emergenza alluvioni, o forse è meglio pensare prima alla Var, che deve essere ridimensionata; magari invece sarebbe meglio cercare di fronteggiare il problema delle sardine o addirittura cercare di sopravvivere all’influenza con un bel vaccino.

Fateci caso, i mass media e la politica in generale, ogni giorno ci propongono delle “pillole di terrore” che servono a tenerci sempre con il fiato in gola, convinti che da un momento all’altro, tutte le problematiche che ci vengono proposte, ci potrebbero sconvolgere l’esistenza. Non ultima, nelle settimane scorse, abbiamo temuto che la nostra repubblica venisse cancellata dall’onda MES, del quale pochi conoscevano l’esistenza e molti altri invece non hanno capito nemmeno cosa realmente sia. Eppure le pagine dei giornali e i servizi dei telegiornali, ci hanno proposto per giorni tutta una serie di attacchi tra le varie parti politiche, che alla fine sono serviti, probabilmente, solo a fare in modo che oltre a non capire di cosa si tratti veramente, nessuno di noi abbia avuto alla fine una vera contezza del rischio di cui si stava parlando.

E’ tipico della nostra società quello di fornire un problema minore, ingigantendolo per distrarre le masse, affinché queste ultime evitino di impegnarsi personalmente per cercare di cambiare le cose con i problemi veri che le affliggono. Provate un attimo a pensare a tutte le catastrofi annunciate dal sistema, che poi alla fine si sono risolte in una bolla di sapone e domandatevi a chi fa gioco questo modo di fare comunicazione, sia che arrivi dal giornalismo, sia che investa il mondo della politica. Per esempio in questi giorni il problema sono le sardine ed il loro programma che prevede alcuni punti che rasentano l’idiozia. Ma questo serve al potere per gestire la protesta con argomenti, che non potranno avere gravi ripercussioni sul sistema, ma soprattutto con tematiche che, quando tolte improvvisamente dai palinsesti, alla fine non creeranno alcun tipo di danno, ma soprattutto non indeboliranno il potere. Guardate la facilità con cui organizzazioni sindacali, politiche o del mondo dell’associazionismo, riescono a portare migliaia di persone in piazza, per urlare contro questo e quel problema, propostoci dal sistema.

Come mai non nascono movimenti o gruppi di persone che invitino gli italiani a scendere in piazza per protestare per il caro vita, il costo dei beni essenziali, la mancanza di possibilità di curarsi, l’esiguità degli stipendi, la mancanza del lavoro, per l’abbattimento della povertà, per l’azzeramento dei debiti di quel terzo della popolazione che vive sotto il limite di povertà assoluta, per l’azzeramento del potere delle banche o delle aziende farmaceutiche o per una redistribuzione reale della ricchezza.



E’ chiaro che il sistema abborrisca queste tematiche e potete stare sicuri che nel caso in cui qualcuno provi a scendere in piazza per protestare per qualcosa che cambi davvero le carte in tavola, il sistema porrà in essere tutta una serie di contromisure che vanno dallo sminuire le tematiche stesse di chi protesta, dal criminalizzare chi propone questi cambiamenti, vedi quello che sta succedendo in Francia con i gilet gialli, o quello che è successo al nostro progetto Coemm ed ai suoi ideatori, fino ad arrivare a sistemare i capi delle proteste, quando la violenza del potere non basta, magari riverniciando loro porte e finestre di casa.

Impariamo a cercare le notizie da soli e soprattutto mettiamoci nella testa che la nostra situazione che è già di per sé gravissima, nei prossimi anni, se non interverrà un reale cambiamento del paradigma che regola questa società, sarà destinato indiscutibilmente a peggiorare. Impariamo a richiedere il rispetto dei nostri diritti, tornando a farci guidare dal “Buonsenso” e soprattutto iniziamo a riprendere in mano la nostra esistenza, costringendo il potere ad affrontare i problemi reali della maggior parte della popolazione, che invece sono sempre esclusi dalle tematiche che muovono il contropotere, interessato solo a soggiogare il popolo, magari grazie all’uso di “Pillole di Terrore”.

“Ognuno ottiene così tante informazioni nell'arco della giornata da perdere il proprio buonsenso.” (Gertrude Stein)

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