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Opportunismo ed opportunità

“Prima di potere vendere qualcosa devi saper vendere te stesso.”

(Burt Lancaster)

Sono poche settimane che seguo un nuovo progetto, che promette di creare un mondo migliore, ed oggi mi trovo per la prima volta ad un evento nella pianura maremmana, durante il quale tanti idealisti e professionisti si succederanno sul palco, per raccontare il loro viaggio nel progetto ideato da Maurizio Sarlo. Guardo quest’eccellenza italiana che spiega con semplicità e precisione una sua nuova tecnica, che permetterà a molti di noi di risolvere quel gravoso problema che da anni ci affligge, grazie al suo mirato intervento, al quale potremo accedere pagando una piccola quota. Con la sua eccellente oratoria, questo “illuminato dal progetto Coemm”, ci spiega che quando arriverà il “Quid”, poi potremo anche pagare le sue parcelle con quel benefit, mentre per il momento dobbiamo frugare nel fondo dei barili dei nostri scarni portafogli.

Pochi giorni fa, un mio post con il quale promuovevo il sostegno al blog “Cambiare”, è stato pubblicato su alcune chat nazionali di Coemm da alcuni amici, che in buona fede hanno ritenuto di darmi questa opportunità. Quasi subito questa cosa mi è stata fatta notare, ed immediatamente ho provveduto a contattare le persone che avevano condiviso quel mio post, affinché lo rimuovessero, scusandomi contestualmente con loro, per quella piccola incomprensione che poteva generare delle polemiche. A prescindere da cosa dicono quei quattro denigratori, che continuano ad insistere sul fatto che io mi sia arricchito con la vendita dei miei libri sfruttando il circuito Coemm & Clemm, in realtà non solo non ho realizzato quello di cui mi accusano (anche se mi sarebbe piaciuto), soprattutto perché io sono sempre stato molto rispettoso della piattaforma social e comunitaria creata da Maurizio Sarlo e diretta oggi da Maura Luperto, evitando assolutamente di trasformare quello che è stato il mio impegno di Buona Comunicazione nel progetto, in una mera operazione di business.

Questo perché ho sempre ritenuto il progetto Coemm un’opportunità di crescita e divulgazione, di quello che poteva essere un messaggio di cambiamento e non un’opportunità di guadagno o sfruttamento di un fenomeno sociale, che in questi anni è arrivato ad avere anche un seguito di centinaia di migliaia di persone. Anche agli eventi dove vengo invitato, partecipo gratuitamente e non percepisco mai nulla di più del costo del biglietto del treno, quando non riesco ad andare direttamente e a spese mie con la mia autovettura. È vero a volte sono riuscito a vendere qualche copia dei miei libri, ma vi posso garantire che spesso quello che ho introitato a mala pena è riuscito a coprire le spese di spostamento.

È indubbio però che l’avere scelto di guardare oltre gli schemi classici di quella percezione, che fino ad oggi è stata l’unica forma di analisi personale che potevamo mettere in campo, in un sistema nel quale tutte le informazioni sono calcolate, mirate e pilotate, mi ha permesso di verificare però che il mio comportamento ed il mio approccio al progetto, non solo non è la normalità, ma spesso si è dimostrata come l’eccezione che ha confermato una regola, che racconta che anche nel nostro grande progetto, molte persone, hanno inteso di trovare il proprio uovo di Colombo o la panacea di tutti i propri mali, dimostrando un cinico opportunismo economico. Questi professionisti sono apparsi dal nulla sui nostri palchi, osannando le mire del progetto, impiantando i propri business, fino al momento in cui la rapa poteva essere strizzata con il sangue degli afferenti, salvo poi andarsene in dissenso con il progetto, nel momento in cui il proprio impegno, non si tramutava più in denaro sonante.

Voglio parlare di questo argomento oggi perché, in considerazione degli eventi che si succederanno nei prossimi mesi, soprattutto legati a quella che oramai sembra essere una quasi imminente soluzione del percorso del cd. “microcredito sociale”, è probabile che molti di questi “Personaggetti”, come li definirebbe il camaleontico governatore della Campania, riappiano dalle ombre del dissenso al progetto, per tentare di riappropriarsi della platea dei Clemm italiani. Ne abbiamo vestiti decine apparire dal nulla e nel nulla scomparire e sempre e comunque queste “eccellenze”, hanno dimostrato chiaramente di non capire l’opportunità del fenomeno Coemm, a scapito dell’opportunismo bancario personale.

Io continuerò il mio percorso nel progetto da semplice comunicatore e badate bene, non crediate che non vi siano state in questi quattro anni delle incomprensioni o dei problemi comunicativi con dirige questo progetto, ma li abbiamo sempre affrontati e superati grazie alla consapevolezza che l’opportunità Coemm, potrà davvero realizzarsi, se tutti quanti noi mettiamo i nostri interessi dietro gli interessi del progetto a disposizione del tutto di cui abbiamo deciso di fare parte. Per quanto riguarda tutti coloro che hanno pensato di “arricchirsi” con il progetto, io ritengo che le nostre porte dovranno essere sempre aperte, ma con il principio che chi ritorna all’ovile è ben accetto, ma dovrà dimostrare la propria buona fede, regalando tempo e denaro a questo sogno, come abbiamo fatto noi, che sono quattro anni che lottiamo per provare a cambiare il paradigma attuale di questo sistema.

Voglio approfittare di questo articoletto oggi per ringraziare e augurare buone feste a Maurizio Sarlo, per l’opportunità che mi ha dato di realizzare il mio sogno di comunicatore e Maura Luperto per avermi permesso di continuare a farlo in tutti questi anni. Un augurio particolare lo voglio regalare a tutti quelli che come noi hanno in questi anni regalato il proprio tempo e i propri denari, per cercare di creare un mondo differente nel quale la povertà sia un brutto ricordo e la serenità della “comunità mondo migliore”, la vera unica opportunità da realizzare.

“Ogni mattina per guadagnarmi il pane, vado al mercato dove si vendono bugie. E, pieno di speranza, mi faccio largo tra i venditori.”

(Bertolt Brecht)

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