“La vera Miseria è la falsa nobiltà!”
(Felice Sciosciammocca - “ Totò”).
Ero poco più che un ragazzo, quando vidi per la prima volta “Miseria e Nobiltà”, uno dei capolavori di Totò, che racconta l’assurdità di una società, nella quale gli esseri umani cercano di diventare “Ricchi di tasca, trasformandosi contemporaneamente poveri di animo” e che, come capitava spesso nei film di Totò, in quella battuta con cui abbiamo aperto l’articoletto odierno, è descritta in modo profetico la società in cui ancora oggi viviamo. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, con noi che nel frattempo abbiamo salutato amici, progetti, promesse, giuramenti ed anche un millennio, barcamenandoci tra una “Miseria” latente di sentimenti, di materialità e di comportamenti ed una ricerca di “Nobiltà” troppo spesso non realizzata.
Eppure ancora oggi, nonostante le delusioni, siamo ancora qua a cercare di creare qualcosa di importante, che possa dare un senso alla nostra esistenza, che non sia meramente quello classico, legato alle opere materiali che possiamo produrre o alla procreazione di figli, in rispetto di quel dualismo, che gli antichi filosofi ritenevano essere la base dell’immortalità dell’essere umano. Oggi finalmente, anche grazie al percorso di crescita evolutiva che abbiamo fatto nel progetto “Coemm & Clemm”, abbiamo la consapevolezza che il nostro passaggio terreno, deve essere molto più elevato e soprattutto deve contribuire realmente a cambiare il paradigma che regola il sistema in cui viviamo, basato quasi esclusivamente su materia e concorrenza.
Tra pochi giorni entreremo nel nuovo decennio e certamente per molti di noi, che abbiamo regalato la nostra esistenza all’idea di cambiare il Mondo, il Venti-Venti sarà l’anno zero, ovvero quello che, parafrasando una nota battuta del comico Antonio Albanese, ci porterà o “Tutto-tutto, o niente-niente”. Si perché, in ogni caso, alla fine del prossimo anno, il progetto che amiamo e che seguiamo oramai quasi da un lustro, sarà completamente ridimensionato, nella sua forma, nel bene o nel male. È indubbio che l’evoluzione programmatica del progetto per un Mondo Migliore, se crediamo davvero che questa idea di Maurizio Sarlo possa contribuire a cambiare radicalmente la nostra società, dovrà, nel prossimo anno, avere effettuato quell’ulteriore step di crescita, legato soprattutto alla realizzazione anche degli aspetti economici proposti, che sono la radice fondante del progetto e che senza questo passaggio, rischierebbe di azzerare la forza innovatrice ed evoluzionaria del progetto stesso. Questo passaggio sia che venga realizzato, sia che non venga attuato, modificherà completamente lo stato attuale del progetto che, si presenterà in modo totalmente differente alle porte dell’anno 2021.
Chi crede veramente in questa idea di Nuovo Umanesimo, non può però non concordare con me, che il messaggio che ha portato avanti fino ad oggi il progetto Coemm, ha già modificato comunque la nostra visione dell’esistenza umana, accompagnandoci al nuovo decennio, con una consapevolezza totalmente differente della nostra forza inclusiva verso il tutto, che non può prescindere da un aspetto che risulterà poi fondamentale per porci, un domani, anche ad aspetti di amministrazione e governo della cosa pubblica. Io credo che se vogliamo davvero dimostrare di essere diversi da quello che oggi ci circonda, dobbiamo imprescindibilmente porci al “Tutto”, con una totale disponibilità verso gli altri, che ci mostri, agli occhi di chi ci osserva, come soggetti che realmente hanno a cuore chiunque gli si ponga davanti, sia che si presenti con un piccolo problema, sia che ci faccia partecipi di una sua gravissima necessità, sia che il nostro fare sia propedeutico ad una attività politica.
Questa nuova forma mentis, indispensabile in quel Nuovo Umanesimo che vogliamo andare a creare, potrà essere realizzata, badate bene, non con grandi rivoluzioni culturali sociali, ma più semplicemente tornando ad imporre al nostro modo di essere quella peculiarità, che forse è davvero la nostra più grande ricchezza interiore, che abbiamo dimenticato a causa di un sistema imperante oggi, che ci propone avversari da sconfiggere attraverso la concorrenza, mettendoci in condizione invece di attuare un nuovo paradigma, che ci ponga come alleati, con i quali condividere le nostre ricchezze materiali e soprattutto morali.
Per realizzare questo step del progetto Coemm & Clemm, secondo me molto più importante dello stesso “Microcredito sociale”, dovremo riappropriarci di un comportamento mentale, che oggi viene presentato addirittura come uno stato di fragilità o debolezza umana, ma che in realtà racconta la più grande forza che ogni Uomo può regalare a sé ed agli altri, ovvero “La Gentilezza”. Quella “Gentilezza” che nel vocabolario viene indicata come “la capacità di essere gentili”, ma che soprattutto descrive la “Nobiltà, sia ereditaria sia acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti”.
Ecco credo oggi possiamo affermare che la lezione più importante che ci abbia regalato il progetto per un Mondo Migliore, sia proprio quella di averci insegnato ad essere “Nobili di animo” esercitando le nostre virtù, per cancellare la “Miseria” di rapporti umani in cui ci hanno sprofondato, per diventare finalmente uomini migliori, attraverso l’elevarsi dei nostri sentimenti. Perciò diamo un senso al nostro cammino interiore, tornando ad essere persone disponibili verso gli altri, ammantati di quell’altruismo che ci ha fatto innamorare di questo meraviglioso progetto, ma soprattutto ponendoci agli altri, ed al tutto che ci circonda, sempre con estrema “gentilezza”, anche perché non sappiamo quali ferite possano avere le persone che si pongono dinanzi a noi, sia che lo facciano con amore, sia che si presentino con
arroganza e cattiveria. In questo modo potremo cercare di realizzare davvero un mondo differente basato su Amore e rispetto, realizzando contemporaneamente quel messaggio evolutivo, che da duemilacinquecento anni, Platone ci invita a porre in essere:
“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”.
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