Certo, le parole non sono azioni; ma qualche volta una buona parola vale quanto una buona azione”. (Arturo Graf)
Come avrete letto negli ultimi giorni, martedì scorso mi trovavo ad Udine, invitato dal Clemm Udine 5, per partecipare ad un salotto allargato. In realtà alla fine mi sono ritrovato davanti ad una platea gremita da oltre 150 persone, arrivate anche per sentire il mio contributo al tema del mese che per settembre come sappiamo è “La Richiesta”.
Continuamente in questi giorni stiamo leggendo i testi allegati alle foto dei salotti, nei quali ogni Clemm sta sviscerando “pro domo sua” questa tematica, proponendo le più svariate
descrizioni ed osservazioni su questo sostantivo, che letteralmente descrive “l’azione del domandare per conoscere o per conseguire un risultato”.
Per cercare di vedere la “Richiesta” da un altro punto di vista, prettamente Etico ed Altruista, avevo preparato un intervento che mirasse a descrivere un altro tipo di richiesta, ovvero quella che molte volte facciamo attraverso le parole che non diciamo. Purtroppo questa società ci ha portato a chiudere le porte del nostro cuore, di fatto impedendoci di guardare nell’anima delle persone per tentare di comprendere se le stesse ci stiano inviando richieste di aiuto. Ecco che allora avevo scritto
una storia che potesse essere collegata ai nostri salotti solidali, ma poi nella serata friulana, ho preferito fare un intervento sul “rimpianto”, anche per ricordare l’amica Gabriella, che con la sua azione terrena e l’amore verso il tutto che ci ha lasciato, mi ha permesso di recarmi per la prima volta ad Udine e conoscere tante persone speciali.
Martedì sera raccontando questa mia decisione, ho comunicato all’attenta platea che comunque avrei pubblicato il mio racconto basato sul tema della richiesta ed ecco che allora oggi vi regalo la storia di Flemm e Darko e di come l’amore verso il tutto può regalare nuove prospettive di vita a chi vorrebbe cambiare, a chi vorrebbe il nostro aiuto, ma non trova le parole per chiederci una mano.
La richiesta silenziosa di Darko
Darko è un uomo che ha da sempre il cielo dell'anima, coperto da nubi nere. Non è capace di credere alla bontà, ma soprattutto non crede in quella bontà degli uomini, che possa essere stimolata dalla grandezza dell’Amore.
È una calda sera di fine estate e mentre Darko passeggia sulle colline che circondano il suo villaggio, sempre tormentato dai suoi dubbi sul bene e sul male, incontra Flemm, un vecchio pastore. Flemm è un brav'uomo dagli occhi limpidi e attenti e si accorge subito che lo sconosciuto, ha un'aria sofferente e così gli chiede:
"Salve amico, io sono Flemm il pastore. Cosa ti rende così triste?"
"Mi sento immensamente solo" – gli risponde Darko.
"Anch'io sono solo, eppure non sono triste e tu lo sai perché?".
Darko guarda il pastore perplesso e anche un po' seccato:
"No, non ne ho idea?".
"Perché, caro amico mio, anche quando sono solo, ho sempre con me l’Amore del tutto che ci circonda, a farmi compagnia. E guarda che è così per tutti".
Darko scuote la testa con amarezza prima di rispondere: "Io invece non ho la compagnia di nessuno, nemmeno di quell’Amore di cui parli, che non credo possa interessarsi a me. Non riesco a sentirlo e dubito che possa toccare tutti gli uomini, uno per uno. Com'è possibile che l’Amore tocchi uno come me? E come è possibile che questa cosa, riesca da sola a toccare tutti gli uomini, rendendoli magari migliori?"
Flemm si avvicina a Darko prendendolo sottobraccio e poi gli indica il loro paese, ai piedi della collina: "Vedi laggiù il nostro villaggio? Vedi ogni abitazione? Le vedi le finestre di ogni casa?".
"Si, Vedo tutto questo". Risponde Darko.
Flemm appoggia le mani sulle spalle di Darko mentre lo guarda negli occhi con amore: "Allora non devi disperare. Il sole è uno solo, ma ogni finestra della nostra città, anche la più piccola e la più nascosta, ogni giorno viene baciata, anche per un solo attimo, dalla luce del sole. Forse tu disperi perché tieni chiusa la tua finestra. Se vuoi davvero smettere di pensare che l’amore e la bontà non possano attecchire su tutti gli uomini e realizzare così la gioia nei loro cuori e nel tuo cuore, ti basterà aprire la finestra dell'anima, ed invitare gli altri a fare altrettanto, per permettere così al sole di entrare.
Dobbiamo solo osare e andare oltre le nostre paure! Se farai come ti ho detto, ti accorgerai in breve di essere circondato da finestre traboccanti di amore e l’avere osato di andare controcorrente, amando anche chi ti vuole male, anche chi si prende gioco di te, farà sì che l’Amore si manifesterà in te, in un’immensa forma di positività verso la vita e verso tutti quegli uomini che dal quel giorno incontrerai nel tuo cammino”.
Darko abbraccia Flemm commosso e poi si allontana finalmente sorridendo. Da stasera sa che la sua vita non è una piccola parte solitaria di un tutto, ma è il tutto stesso e gli basterà provare ad osare di amare il tutto, per realizzarlo.
Il dare amore al tutto che ci circonda, senza aspettative o pretese, anche a chi si prende gioco di noi, a chi ci denigra o ci offende, è forse la lezione più importante che ci ha regalato il progetto ideato da Maurizio Sarlo e presieduto da Maura Luperto. Ed alla loro grande capacità di farci tornare ad osare, al non difenderci più e al darci in modo totale agli altri, all’invitare tutti a fare altrettanto, andando oltre tutte le cattiverie, io voglio dedicare alcune bellissime parole di Franklin Delano Roosevelt, che spero possano davvero cambiare il nostro approccio agli altri e soprattutto alla comunicazione:
“È molto meglio osare cose straordinarie per ottenere gloriosi trionfi, anche se macchiati dal fallimento, che schierarsi con quei poveri spiriti che non godono molto né soffrono molto, perché vivono in quel grigio crepuscolo che non conosce né vittoria né sconfitta”.
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