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La voce del silenzio

Ricordi Mancati


Piango l’assenza, il tuo essere andato,

la voce che manca, un lieve saluto,

abbracci negati da un ultimo viaggio,

per l’essere vinto, avvolto dal grigio.

Immagino scene a tua vita di giorno,

ma voce ritorna soltanto nel sogno,

e i giorni terreni che ci furon rubati,

rincasano al cuor, nei ricordi mancati.



Giovanni è capitano di un salotto solidale ed ha iniziato questa avventura, per cercare di regalare a quel figlio che adora, un mondo differente, un Mondo Migliore. Avrebbe voluto condividere questo sogno con l’amata compagna di una vita, ma il destino non gli ha permesso di realizzare questo suo desiderio, costringendolo in un silenzio, dal quale lui non è riuscito ancora a trovare risposte. Giovanni, da quel vuoto, con il suo impegno nel progetto per un Nuovo Umanesimo, prova ogni giorno a motivare la sua esistenza, attraverso i “Ricordi Mancati” che ogni sera, prima di coricarsi, regala all’essenza di colei con cui ha condiviso tanto del suo cammino terreno, immaginando così, di essere ancora con quella donna, per realizzare insieme il sogno di cambiare questa società malata.



Era il 2017 e per la prima volta due miei libri, erano esposti alla “Buchmesse” la Fiera Internazionale del libro di Francoforte. Si trattava di “Bolle di Affanno”, il libro biografia nel quale racconto la mia assurda e triste vicenda, che mi ha permesso comunque di conoscere il fondatore di Coemm e poi di farmi apprezzare da tante persone e di “Ricordi Mancati”, il mio primo libretto di poesie cartaceo, dedicato a tutti quei ricordi che non potremo creare nella vita, a causa della partenza delle persone che abbiamo amato. Nonostante io abbia pubblicato già diversi libri, non so se poi in realtà sono degno di essere chiamato scrittore, né tantomeno poeta, solo per il fatto di avere scritto delle poesie; quello che spero di potere avere realizzato in questo mio percorso letterario, l’ho descritto proprio nell’introduzione di Ricordi Mancati:



“Spesso mi ritrovo a pensare alle emo­zioni che hanno attraversato la mia tra­vagliata vita. Alcune le ho trasformate in versi, che erroneamente ho creduto poter chiamare: Poesie. Un amico professore me le ha smonta­te, definendole “filastrocche in rima vec­chio stampo”. Io sinceramente non so se siano poesie o filastrocche: mi basta pensare che possano rega­larvi un’emozione”.


Ecco tra i tanti regali che ho ricevuto dal progetto per un Mondo Migliore, sicuramente le parole di Giovanni, sono quelle che mi hanno scaldato di più il cuore. Chi segue il progetto

Coemm, sa che tra gli obiettivi di questa meravigliosa idea evolutiva, vi è quella di mettere in condizione tutte le persone che vi partecipano, di regalare agli altri quella ricchezza interiore che è la peculiarità di ognuno di noi. Per me, che nel progetto sto cercando di donare agli altri quelle emozioni che dicono io riesca a materializzare con i miei scritti, sapere che Giovanni, nella tragedia che ha dovuto affrontare, ha trovato giovamento e conforto dalle parole emerse dal silenzio del suo cuore, che ha estrapolato nei miei post e nei miei articoletti, mi rende felice e rafforza la mia convinzione che quello che sto facendo per gli altri, fa parte di un percorso di crescita interiore, che posso considerare a pieno, il mio essere diventato un “Uomo Nuovo”, per un Nuovo Umanesimo.



Sarebbe bellissimo se tutti mettessimo a disposizione degli altri, le nostre ricchezze, materiali e morali, le nostre conoscenze e il nostro Amore. Forse alla fine non riusciremo lo stesso a realizzare un Mondo Migliore, ma avremmo sicuramente contribuito a migliorare quello in cui viviamo. Basta così poco, un gesto, un abbraccio, una parola di conforto e a volte anche il testo di una vecchia canzone, che riemerge dal nostro passato e che racconta quelle “Parole dal Silenzio”, che se ci concentriamo, come invito Giovanni a fare sempre, ci regaleranno il ricordo di chi si è

semplicemente “anticipato” fisicamente, ma la cui essenza in realtà è dentro ogni cosa che facciamo, racchiusa nel nostro cuore.


“E improvvisamente, ti accorgi che il silenzio, ha il volto delle cose che hai, perduto e io ti sento amore, ti sento nel mio cuore, stai riprendendo il posto che, tu non avevi perso mai… che non avevi perso mai…”


(La voce del Silenzio – 1968 Paolo Limiti, Mogol ed Elio Isola)

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