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L'alabarda

“Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi.” (Eraclito)


Barsaba guarda l’uomo che ha davanti a sé, che gli propone di seguirlo lasciando tutto quello che i suoi genitori gli hanno lasciato. Barsaba è indeciso sul da farsi, non sa se fidarsi del suo istinto e seguire quell’uomo, così affascinante e misterioso, oppure se continuare a godere dei beni che gli hanno lasciato i suoi genitori, grandi principi che hanno regnato per anni in quel territorio. Mentre cerca di capire quale decisione prendere, si mette a camminare verso il lago di Tiberiade e così facendo gli torna in mente un altro momento della sua vita, quando ha dovuto fare una scelta drastica, che gli ha regalato una vita agiata, ma priva di affetti familiari e che è stata motivata da una mera scelta materiale, rispetto ai possedimenti che aveva ricevuto in eredità dai genitori.

Così con la mente ritorna a quando era è un giovane principe serio e razionale, che viveva nel lusso e nella cultura. Aveva perso entrambi i genitori, principi di Betlemme della famiglia di Giuda e i suoi fratelli erano andati ad abitare lontano da lui, per cui non si potevano vedere mai. Barsaba è così diventato un ragazzo curioso e avido di libri, dimostrando alla fine una cultura ed una saggezza, incredibile per la sua giovane età. Un giorno, un grande mercante di stoffe, arrivò al suo palazzo per proporgli delle bellissime sete e dopo poche parole con il giovane principe, rimase talmente affascinato dalla sua cultura, che gli propose di seguirlo, quando la settimana successiva, sarebbe partito per un viaggio in Oriente. Barsaba passò i giorni successivi in uno stato di sofferenza, legata a quella decisione che doveva prendere e alla fine decise di rinunciare alla proposta del mercante e rimase così nel suo lussuoso palazzo, nei pressi di Tiberiade.


Dopo tanti anni il giovane principe è divenuto uomo e anche se non è riuscito a farsi una famiglia, ne ha costruire affetti ed amicizie, ha continuato la sua vita dedicata alla cultura, ma sempre con una grande ferita dentro, legata al dubbio di quella scelta che ha fatto tanti anni prima: <<Chissà, se avessi seguito il mercante, forse oggi la mia vita sarebbe totalmente differente>>.

Un giorno, dopo avere incontrato quell’uomo che gli ha chiesto di lasciare tutto e di seguirlo, mentre passa vicino al lago di Tiberiade, sente una vocina che lo chiama e che arriva da una piccola grotta, che non aveva mai notato prima. Barsaba entra nella grotta e da una roccia sente arrivare una voce: <<Conosco la tua sofferenza e so che hai dubbi sulle scelte che hai fatto e che dovrai fare. Torna al tuo Palazzo e scopri davvero chi sei>>.

Intimorito da quelle parole, Barsaba sviene e quando si riprende si ritrova in un letto di paglia, all’interno di una grande tenda variopinta, circondato da tanti bambini che lo chiamano padre e con una donna bellissima che gli bagna la fronte sudata: <<Amore mio sei svenuto per il troppo lavoro, per oggi riposati domani è un altro giorno>>. Barsaba non capisce quello che gli sta succedendo e allora si alza ed esce dalla tenda ed incontra subito quel mercante che tanti anni prima gli aveva proposto di seguirlo. Barsaba scopre che in realtà lui ha deciso di andare in Oriente con quell’uomo e la sua vita oggi è fatta di pastorizia e che a differenza di quel principe che sarebbe diventato solo e senza amici, lui oggi ha una bellissima famiglia, circondato da tanti amici e anche se deve lavorare tanto per mantenere questa sua esistenza, è un uomo profondamente felice. Non ha tempo da dedicare alla cultura e la sua vita, invece che di informazioni è piena di rapporti umani e di tanta serenità e felicità. Quella sera, dopo che millantando una amnesia, si è fatto raccontare dalla moglie la sua vita, si addormenta per la prima volta veramente felice, circondato dall’affetto dei figli e dagli abbracci della consorte.


Quando si sveglia la mattina, sprofonda nella tristezza più profonda quando si ritrova da solo nel suo vecchio palazzo, ma soprattutto quando si rende conto che tutto quello che ha vissuto il giorno prima, è stato solo un bel sogno che racconta qualcosa che non ha mai in realtà realizzato.

Improvvisamente Barsaba si ricorda della grotta ed allora corre fuori dal suo palazzo fino al lago di Tiberiade, dove incredibilmente ritrova quell’antro dove era entrato il giorno prima. Ritorna al suo interno con una profonda tristezza nel cuore invocando Dio mentre si butta in ginocchio in preghiera: <<Ti prego, ti prego, restituiscimi la mia famiglia i miei figli e la mia vita da pastore, sono tanto triste come principe, fai di me un uomo felice. Fammi tornare indietro e permettimi di seguire quel mercante!>>

Poco dopo la sua implorazione viene interrotta da una voce che arriva dalla roccia: <<Barsaba, io non posso fare quello che mi chiedi e soprattutto non posso cambiare le tue scelte passate>>. Barsaba si sente gelare alle parole di quella entità: <<Ma come? Allora se non puoi cambiare le mie scelte che senso ha avermi fatto vedere cosa sarei potuto diventare?>>. La grotta improvvisamente si illumina di una luce celestiale, mostrando il volto di un meraviglioso angelo: <<Vedi Barsaba quello che ti ho fatto vedere o ricordare, non ti può servire a cambiare il tuo passato, ma può aiutarti a decidere del tuo futuro. Fai in modo che ogni tua decisione futura non sia presa dalla valutazione di quanto di materiale hai creato o ottenuto nella vita, ma solo ed esclusivamente da quello che il cuore ti dice essere veramente importante. Alla fine vedrai che se segui ciò che muove l’Amore, di Amore vivrai>>.

L’angelo scompare e con lui scompaiono tutte le paure e le sofferenze di Barsaba. Esce dalla grotta e di corsa raggiunge quell’uomo che gli ha chiesto di seguirlo, il quale dopo avergli preso le mani, lo guarda amorevolmente negli occhi scaldandogli il cuore: <<Mattia, Giuseppe detto Barsaba, sei il benvenuto tra di noi ed un giorno farai parte dei dodici che creeranno il regno di Israele>>.

Mattia, era tanto che nessuno lo chiamava con il suo vero nome, sente che ha preso la decisione giusta scegliendo di seguire quest’uomo, che si dichiara figlio di Dio e che parla di amore e di uguaglianza tra i popoli e anche se un giorno questa sua scelta lo porterà ad incontrare un’alabarda, che metterà fine alla sua esistenza, alla fine gli regalerà una vita fatta di amore e conoscenza, donandogli una santità evangelica, che ancora oggi ricordiamo e glorifichiamo>>.

Questa piccola novella che oggi ho creato sulla vita di San Mattia, mi serve per scaricare la tristezza per alcuni eventi che dovrò affrontare nel prossimo futuro. Io non diventerò mai santo e forse non avrò mai la serenità di Mattia, ma sono però certo che il percorso iniziato quattro anni fa, quando ho scelto di percorrere la strada verso un Mondo Migliore fatta di amore e altruismo, che una spietata alabarda prossimamente potrebbe interrompere bruscamente, come ho scoperto drammaticamente ieri, non potrà comunque più essere interrotto, facendomi

continuare ad essere quell’Uomo Nuovo, che ho imparato ad amare e che mi accompagnerà da qui alla fine dei miei giorni. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno voluto conoscere il mio vero Essere, con la speranza di ritrovarvi tutti un giorno alla fine del cammino dentro il mio passato, in quel Mondo Migliore che stiamo cercando di realizzare, scusandomi nel contempo se magari potrebbe succedere che per un po' di tempo non potrò accompagnarvi con il blog sul cammino verso il nuovo umanesimo.

“Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada.” (Antoine De Saint-Exupery)

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