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Eppur si muove

Quando ho aderito al progetto per un Mondo Migliore, una delle cose che mi ha colpito profondamente delle idee programmatiche, è stata quella che l’ideatore proponeva questa nuova visione del mondo, anche come pungolo verso le forze politiche che già governano il paese. Questo a prescindere poi dalle attività dirette che potrà porre in essere il progetto, visto che oggi è finalmente rappresentato politicamente e, nel prossimo futuro, si spera che possa avere anche una rappresentanza parlamentare.


Per parlare dell’argomento che voglio trattare oggi, prima devo raccontarvi una storia, su un personaggio che ha stravolto quasi tutte le concezioni scientifiche del suo tempo, soprattutto

in campo astronomico e di una leggenda che lo riguarda.

Siamo nel meraviglioso Duomo di Pisa, intorno all’anno 1592 e uno scienziato da molti considerato eretico per le sue teorie sulla rivoluzione terrestre, sta osservando una lampada, che tramite un lungo cavo è affissa al soffitto di una delle navate di questa meraviglia medievale, ideata dall’architetto Buscheto, con la decima parte del bottino della battaglia vinta da Pisa a Palermo contro i Musulmani, al centro della piazza a cui poi D’annunzio, in preda a crisi mistica per la bellezza del luogo, avrebbe poi regalato il nome di “Prato dei Miracoli”.


La leggenda racconta che il nostro eroe, mentre osserva quella lampada sospesa nella cattedrale, ad un certo punto viene illuminato dalla conoscenza, ed esclama: “Eppur si

Muove”. Nel frattempo il nostro scienziato, che avrete capito sicuramente trattarsi di Galileo Galilei, era divenuto “Lettore delle Matematiche” nell’Ateneo pisano, ma la sua fama e la sua grande conoscenza, non gli avrebbero permesso di scansare il rischio di finire al rogo, quando per le sue teorie sul movimento terrestre, sarebbe finito davanti al Tribunale dell’Inquisizione, che all’epoca non gradiva molto il pluralismo scientifico. In realtà sarebbe proprio davanti a quel Tribunale Ecclesiastico, che Galileo avrebbe dichiarato la frase che poi lo ha reso famoso, al termine della sua abiura dell'eliocentrismo e per descrivere come appunto, attraverso il

pendolo del Duomo, si potesse dimostrare il movimento della Terra, affermando quel famoso: “Eppur si muove”.


Oggi con questo aforisma si vuole rappresentare, qualcosa che nonostante sembrerebbe dimostrare immobilità, in realtà, piano, piano, si sta spostando, viaggiando lentamente verso il risultato sperato. Rappresenta certamente qualcosa di positivo e il nostro progetto, oggi, a prescindere da quello che sta facendo direttamente o che farà nel prossimo futuro, ha dimostrato ampiamente che, quel pungolo che si era riproposto di essere verso l’attuale Establishment della politica, sta iniziando a dare grandi risultati.


Certamente questa politica è ben lontana dal rappresentare quell’Etica proposta dal progetto Coemm e soprattutto da quella visione di Nuovo Umanesimo, al quale ha aderito il Partito del Valore Umano, ma è indubbio che le attuali forze presenti in parlamento, stanno pescando a

piene mani, anche dalle idee innovative ed evolutive del progetto ideato da Maurizio Sarlo, per tentare di proporre, se non un Mondo Migliore, quanto meno un mondo differente dall’attuale. È inutile stare a ricordare che cinque anni fa per primi abbiamo parlato di un reddito ad personam, erogato come diritto di dignità, molto simile a quel reddito universale che oggi viene valutato da molti stati mondiali, come possibile rilancio dell’economia e che in Italia, negli ultimi anni attraverso il Reddito di Inclusione prima e il Reddito di Cittadinanza poi, ha buttato le basi per una nuova visione della società futura, non più basata sull’obbligo del lavoro. Oggi inoltre sempre più spesso si sente parlare di cambiamento di Paradigma, di servizi gratuiti, di una medicina a misura d’uomo, del problema obbligo delle vaccinazioni

come è impostato oggi e di quello della redistribuzione della ricchezza, che oggi vede “pochi che hanno tantissimo”, mentre con un minimo spostamento della stessa potrebbe portare ad una nuova visione della società, nella quale “tantissimi potrebbero vivere bene con un po’ di più”.


Ma da cosa nasce questo mio pensiero odierno? Tutto parte da alcune misure presenti nel nuovo DEF, il documento economico finanziario che è la base del sistema economico di ogni stato, nel quale oltre ai soliti pastrocchi, o ai soliti specchietti per le allodole pro-voto, vi è qualcosa che ritengo rivoluzionario. Nel DEF sono ipotizzate alcune misure di sostegno alla famiglia, come l’assegno di famiglia e diverse ipotesi di sgravi fiscali, ma quello che ritengo importante rimarcare e l’aspetto in cui, attraverso quel provvedimento, viene finalmente vista, per la prima volta, la famiglia e la sua essenza. Nel DEF vengono cancellate tutte una serie di misure assistenziali, che fino ad oggi erano erogate dietro compilazione da parte degli interessati, di

tutta una serie di atti burocratici, che spesso costringevano le famiglie, a rivolgersi a professionisti per capire se e come potevano usufruire dei benefici, o se gli spettavano determinate concessioni comunali, come per esempio gli asili gratis.

Se verrà approvato il DEF, gli assegni familiari, i sussidi scolastici e quanto altro riguarda la famiglia per quanto attiene ai figli, sparirà cancellando di fatto decine di norme, che spesso si accavallano l’un l’altra, sostituiti da un “Assegno unico per le famiglie”, che sarà erogato automaticamente alle famiglie con figli, con un innalzamento dei benefici verso i figli che hanno fino a ventisei anni di età, rispetto agli attuali diciotto anni. Questa misura sarebbe

per tutti coloro che hanno figli a prescindere dall’ISEE.


La misura per il momento avrebbe una durata di un anno e prevede un assegno mensile di 240 euro, assieme ad una “dote unica” di 400 euro per le famiglie con almeno un figlio a carico e fino ai 3 anni di età, per l’acquisto di servizi per l’infanzia, ovvero per asili nido, micronidi, baby parking e baby-sitter. Tale misura andrebbe a cancellare tutte le attuali misure tra cui bonus bebè, voucher asili nido, bonus mamma domani ed altri sussidi minori. Per i figli da 18 a 26 anni che abbiano un reddito inferiore a circa 4.000 euro l’anno, invece l’assegno mensile erogato sarebbe di 80 euro. Nei giorni scorsi questa norma, attualmente al vaglio della Commissione Affari Sociali, sarebbe stata licenziata dal Governo, mentre il prossimo 28 ottobre, passerà alla

valutazione della Camera dei Deputati, con il nome di “Bonus figli a carico”, in attesa della sua introduzione nella legge di bilancio 2020.


L’importanza di questa misura valutata intorno ai 40 miliardi di euro, non sta negli importi erogati, che sono una miseria rispetto ai 1.300 euro mensili per ogni figlio, che per esempio vengono date alle famiglie che hanno figli minorenni in alcuni paesi scandinavi, ma certamente dimostra una nuova visione della genitorialità che viene finalmente vista come un’entità, che attraverso i figli crea una ricchezza che mette a disposizione della comunità. Questo giustifica il fatto che io ritengo giusta questa misura verso tutti coloro che hanno figli e non solo verso alcuni ceti in difficoltà. Con questa norma per la prima volta in Italia si caricano i figli di un credito anche se minimo e non di un debito come è stato fino ad oggi. È chiaro che poi abbiamo sempre il

debito pubblico che come una spada di Damocle ci penzola sulla testa sin dalla nascita, ma è comunque un buon primo passo il prendere atto che i figli sono una ricchezza per la società.


Credo che sia un piccolo passo per un Governo, ma un grande passo per l’Italia, verso quel Nuovo Umanesimo, che dovrà rimettere al centro della sua essenza l’Essere Umano e la sua ricchezza interiore, indiscutibilmente unico modo per creare un nuovo paradigma che provi a sopravvivere al disastro a cui stiamo andando incontro, che si chiama povertà universale. Noi non sappiamo se questo Governo farà o meno qualcosa di buono per il popolino, ma certamente chiunque governerà il paese a venire, dovrà impostare le sue politiche su questi piccoli segnali, che un giorno potrebbero

diventare grandi rivoluzioni o, come preferisce dire il fondatore di Coemm, una grande evoluzione. Parlando di questo provvedimento in fase di attuazione, potremmo parafrasare Galileo, dicendo che “Eppur qualcosa si muove”, e non dobbiamo sottovalutare il fatto che possa sembrare una piccola cosa, solo magai perché fatta da un Governo che non ci rappresenta, perché quando facciamo queste valutazioni, dobbiamo sempre tenere bene a mente le parole di San Francesco:


“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile”.

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