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Dum spiro, spero

“Fai che il tuo cuore sia come un lago: con una superficie calma e silenziosa e una profondità colma di gentilezza”. (Lao Tzu)

Quasi cinque anni di progetto per il Mondo Migliore mi hanno sicuramente cambiato profondamente. Indubbiamente le mie esperienze di vita, mi hanno portato a superare la boa di mezzo, proponendomi un nuovo modo di vivere e di essere e in questa mia trasformazione, gli episodi che ho vissuto e le persone che amo e che mi stanno vicino, hanno avuto un ruolo fondamentale. Oltre a questo, è indubbio che anche il progetto Coemm, con la mia visione oggi dell’idea di Maurizio Sarlo, legata prettamente ad un aspetto di crescita sia interiore che di conoscenza e consapevolezza, ha contribuito a modificare totalmente il paradigma nel quale invece ho vissuto la mia prima parte dell’esistenza, presentandomi oggi a voi come un Uomo Nuovo, che forse è davvero già entrato in quel Mondo Migliore, che spera di contribuire a realizzare anche per tutto il resto del pianeta.

Oggi mi sento una persona nuova che ha un lago di serenità da offrire agli altri, anche tramite le emozioni che il mio cuore riesce a regalare, attraverso le parole che provo a mettere nei miei scritti, che spesso risultano importanti per chi le legge, anche oltre la mia comprensione o consapevolezza. Proprio questa mia necessità di dare agli altri, si manifesta ultimamente anche nei tanti inviti che accetto per presenziare ad incontri di salotti, che si svolgono in tante parti d’Italia. Purtroppo le mie possibilità economiche non mi permettono di accettare tutti gli inviti, ma vi posso garantire che fosse per me, andrei in ogni posto dove viene richiesto il mio umile intervento, per parlare di buona comunicazione.

Tra gli amici che ho conosciuto grazie a Coemm e con i quali ho stretto un forte legame di rispetto e reciproca stima, sicuramente c’è Ilario Rivarossa, un giovane avvocato piemontese, Segretario Provinciale dei Clemm della provincia di Cuneo, che insieme al papà Giancarlo, mi hanno quest’anno salutato ad un evento a Genova, con quell’affetto e con quella dolcezza che solitamente si dedicano ai familiari più cari. Ed è proprio nella gentilezza che mi hanno donato, che trovo il senso del mio essere disponibile verso gli altri.


Proprio Ilario e Giancarlo, insieme ai responsabili dei Clemm della provincia di Cuneo, mi hanno invitato all’evento “Alleanza” che avrà luogo il 29 novembre 2019 alle ore 21,00, presso la sala della Sacra

famiglia di Savigliano (CN) sita in via San Pietro 9, per parlare di “Buona comunicazione” e di “Emozioni”. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo incontro allargato dei Clemm della provincia di Cuneo, ed in particolare Ilario, Maurilio Fino, Mauro Boetto, Gigi Mensitieri, e Salvatore Castelli, che hanno tutti contribuito alla realizzazione di questa serata, che resterà forse nel cuore di molti, ma che sicuramente rimarrà scolpita nel mio. Vi invito a partecipare numerosi e a prenotarvi agli indirizzi che trovate sulla locandina.


Sono decine le occasioni in cui tanti amici mi hanno fatto oggetto di loro gentilezze ed ancora oggi mi commuovo e rimango stupito, quando qualcuno ritiene che io possa dare un contributo a questo meraviglioso progetto che, con tutti i difetti e con tutti i ritardi, risulta comunque l’unica possibilità che abbiamo di fare qualcosa, per cambiare questo mondo, tanto privo anche della semplice gentilezza. Io non ho nessun incarico nel progetto Coemm, né dentro ai Clemm e come dico sempre, l’unica cosa che vorrei dal progetto, è essere un giorno ricordato come il “buon esempio”, magari proprio per la gentilezza che tento di portare ovunque io venga invitato.

Nel momento in cui sei continuamente oggetto di gentilezze o di carinerie, non puoi esimerti dall’emulare tali comportamenti, risintonizzando il tuo essere sulla frequenza appunto della Gentilezza. “Dum spiro, spero” diceva Marco Tullio Cicerone e anche io “finché respiro, ho speranza” di cambiare questo mondo, anche attraverso la mia piccola e umile azione personale.


Ecco che così quella che potrebbe sembrare una disponibilità, in realtà diventa una necessità

e il rendersi disponibile, da essere una concessione che facciamo agli altri, si trasforma in una condivisione di intenti, di cui non possiamo più fare a meno. Praticamente è il raggiungere una consapevolezza sul fatto che se seminiamo gentilezza, alla fine non potremo che raccogliere gentilezza.


“Un solo atto di gentilezza mette le radici in tutte le direzioni, e le radici nascono e fanno nuovi alberi”. (Amelia Earhart)

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