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Bambini e pacchi postali



“Ho gettato via la mia tazza quando ho visto un bambino che beveva al ruscello dalle proprie mani.”


In questa frase di Socrate c’è tutta la verità della differenza tra noi e loro, dove noi sta per gli adulti e loro per i bambini. Un bambino che ha sete, va alla fontana a bere, un adulto cerca un bicchiere. Se tornassimo alla semplicità delle cose, forse tanti problemi che abbiamo oggi scomparirebbero e tra questi alcuni specifici comportamenti legati prettamente allo stress, alla routine ed alla velocità, che ci impone questo sistema di vita sbagliato. Quanto tempo è che non vi dedicate una giornata completamente per voi o ai vostri figli? In questo modo di vivere dimentichiamo troppo spesso, che tutto quello per cui stiamo correndo, da un momento all’altro potrebbe scomparire assieme a noi.

Tra le cose più assurde che questi “tempi moderni” ci ha regalato, sicuramente vi è l’aberrante situazione, citata in una legge dello stato approvata ieri, dedicata all’abbandono dei minori in auto. Alcuni anni fa fu promulgata la legge 3/2012, della quale parlo nel mio libro "Bolle di affanno", con la quale si è cercato di affrontare il problema dei debiti, a seguito di tanti fatti drammatici, avvenuti soprattutto nel nord est italiano, dove molti imprenditori, a causa di situazioni di esposizione drammatica con le banche, si erano tolti la vita. Anche in quell’occasione le legge che peraltro oggi sta dando tanti buon i risultati, con molte persone che finalmente escono dalle spire del sovra-indebitamento, ricominciando a vivere, in un primo momento fu denominata la “legge salva suicidi”. Con tale norma per la prima volta lo Stato ammetteva la sconfitta verso i dei debiti del suo popolo, così come con la legge sul “reddito di inclusione” è stata ammessa la sconfitta

dello Stato rispetto ad una povertà sociale, sempre più diffusa.


Ieri il ministro per le Infrastrutture Paola De Micheli, ha firmato il decreto attuativo dell'articolo 172 del “Nuovo codice della strada”, di fatto trasformando in legge la proposta della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che la stessa aveva presentato ben due anni fa e che mirava alla prevenzione dell’abbandono dei bambini nei veicoli, poi assurdamente rimasta impantanata nelle spire parlamentari. Ci sono voluti altri bambini morti incatenati nelle auto dai propri genitori, per fare vedere la luce a questa legge che riteniamo un atto di civiltà verso una società oramai totalmente incivile, indegna e soprattutto

assurda, nella quale un genitore, dimentica in auto, scarpe, borse, cellulari e figli.


Certamente noi non siamo vicini alle idee politiche della parlamentare di Fratelli d’Italia, ma dobbiamo darle atto di essere una delle promotrici di moltissime leggi e tra queste proprio la legge sui seggiolini per i bambini in auto, che, tra pochi giorni appena la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, non potranno più essere sistemati sui vecchi seggiolini o sui rialzini dei sedili, ma dovranno essere sempre accomodati su seggiolini a norma di legge, che abbiano predisposto il collegamento bluethoot con il cellulare dei genitori, che li avvisi se si stanno allontanando troppo dal seggiolino, sul quale hanno

incatenato il loro bambino.

Nella legge sono previsti forti sgravi fiscali per i congegni elettronici da installare sui vecchi seggiolini e su quelli nuovi già dotati di questa tecnologia e speriamo che questa legge, non si trasformi solo nella solita corsa alla speculazione, visto che fino ad oggi, acquistare in una farmacia tale prodotto tecnologico, da inserire nei seggiolini preesistenti, costava addirittura 75 euro.


La legge “sull’abbandono dei minori in auto”, nel testo, come quella “Salva suicidi”, il “Reddito di cittadinanza” e tante altre norme, non rappresenta un principio di buona comunicazione, perché in realtà non va a prevenire “l’abbandono dei minori”, ma casomai va

a contrastare l’assurda forma mentis genitoriale di alcune persone, che di fatto considerano i figli alla stregua di un pacco postale. Secondo noi la legge Meloni, avrebbe dovuto indicare nel testo la dicitura “Salva genitori”, perché non posso nemmeno immaginare quello che può provare un genitore, che si dimentica il figlio in auto, provocandone di fatto la morte.


Diamo atto a Giorgia Meloni, di avere comunque proposto una buona legge, che mira ad una soluzione immediata di un serio problema, che magari costerà agli italiani qualche decina di euro, ma che potrebbe davvero salvare la vita di qualche bambino. Il nostro sogno è che da oggi la classe politica si impegni anche per fare in modo che le persone riacquisiscano quel senso di una vita serena, senza stress, che permetta loro di ritrasformare i propri figli, nell’oggetto centrale del loro interesse, magari anche attraverso le parole di Rabindranath Tagore:


“Il bambino chiama la mamma e domanda: Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto? La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino: Eri un desiderio dentro al cuore.”

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