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Immagine del redattoreDaniele Lama Trubiano

Cashback per un mondo migliore

“Se una libera società non può aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi.” (John Fitzgerald Kennedy)


In questi giorni si è fatta una grande confusione su una proposta governativa che mira alla riduzione dell’uso del contante, per contrastare l’evasione fiscale. Tra le motivazioni che sta paventando il governo per tale misura, certamente quella della lotta al lavoro nero è una delle motivazioni principali che spingerebbe ad andare verso questa direzione. Certamente il problema dell’evasione fiscale legata al lavoro nero è una cosa che deve essere affrontata, ma se intendiamo

contrastare questo fenomeno in maniera esclusivamente repressiva, senza proporre qualcosa di diverso, ecco che una misura che dovrebbe fare introitare allo stato una certa parte di capitali sommersi, in realtà si trasformerebbe per tanta gente, in una misura che va a togliere l’unica fonte di sostentamento per molte famiglie. Noi siamo contrari al lavoro in generale come viene inteso oggi, ed in particolare quando il lavoro viene fatto di nascosto, con grandi rischi e senza misure di sicurezza, ma è anche indubbio che la misura proposta, non risolve assolutamente il problema reale di tanti cittadini che hanno serie difficoltà a tirare avanti.


Badate bene che questa situazione non è solo quella del padre di famiglia, ma anche di tutte quelle piccole aziende che, oberate da tasse e balzelli, solo grazie a quel “nero”, riescono a tirare avanti. Se vogliamo creare una società differente, si deve assolutamente rivedere

completamente il meccanismo fiscale italiano, trasformandolo dalla gogna tributaria che è oggi, in qualcosa che per i cittadini diventi davvero un piacere contribuire a formare. Per fare questo le tasse devono necessariamente diventare eque, giuste e soprattutto essere destinate davvero al miglioramento della società e della gestione della cosa pubblica.

Questi anni hanno visto l’aumento esponenziale delle persone che sono cadute nel baratro della povertà assoluta, che oggi è attestata ufficialmente a 5 milioni di unità. In realtà le persone a rischio povertà assoluta, oggi rasentano un terzo della popolazione sfiorando i 20

milioni. Qualcuno ha commentato sotto un post di qualche giorno fa, dove parlavo di questo argomento, che “il governo non può sapere di preciso quanti siano davvero i poveri, perché non può vedere nei loro portafogli”. In realtà lo Stato sa benissimo quanti siano i poveri, attraverso un meccanismo che oggi ci cataloga e ghettizza, in base ai nostri averi e guadagni: l’Isee.


Ho voluto fare questa introduzione, per parlare di uno dei provvedimenti che sarebbero in fase di studio nella proposta governativa di riduzione dell’uso del contante, che si propone, giusto per chiarire il punto, di ridurre e non, come tanti stanno assurdamente scrivendo in questi giorni, di abolire le banconote. La misura che ci interessa si chiama in gergo “Cashback” e prevede che in caso di utilizzo del pagamento con carte, vi sia un ritorno del 2% dell’importo speso, nei conti di chi ha utilizzato quel modo di pagamento. A fronte di questo ci

sarebbe anche un azzeramento totale delle commissioni bancarie per il pagamento con le carte, per tutti gli importi sotto i 25 euro e questo garantirebbe la quasi totale gratuità di molte di quelle operazioni, che per la maggioranza dei casi si attestano su una media di 13 euro.

Se vogliamo proporre un mondo migliore, nel quale l’1% sposti davvero il 99, in attesa di produrre una società nella quale non vi sia più povertà o diseguaglianza sociale, ci sarebbe una misura che, partendo proprio dal Cashback e sfruttando l’Isee, potrebbe da subito portare ad un netto abbattimento del livello della povertà nel nostro paese. Come abbiamo visto prima, abbiamo scoperto che sarebbe possibile destinare un 2% degli importi spesi con le

carte per il Cashback sui conti di chi spende, ma partendo dal dato di fatto che un 2% di ritorno su quello che viene pagato, in realtà non cambia la vita a nessuno, proviamo allora invece ad immaginare se su tutti i pagamenti che vengono fatti ogni giorno con le carte, e si parla di milioni di euro al giorno, il 2% dovesse finire in un calderone, dal quale verrebbe poi a pioggia redistribuito automaticamente, verso tutti coloro che risultano avere degli ISEE bassissimi, attraverso carte dedicate, che tra l’altro potrebbero creare ulteriormente meccanismi di Cashback.



Non stiamo parlando solo di persone che non hanno il lavoro, come nel caso del reddito di cittadinanza, ma anche di tutti quelli che non riescono a tirare avanti e che oggi sono affogati nelle spire del lavoro nero. Certamente non sconfiggeremo la povertà, ma oltre ad aiutare tante persone in difficoltà, con una misura del genere, inizieremo davvero a buttare le basi di una società veramente altruistica dove chi ha, non ha difficoltà a perdere un 2% e chi non ha, si ritroverebbe ad affrontare la quotidianità con un pochino più di sostegno economico.


“La maturità inizia a manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli altri che non per noi stessi.” (Albert Einstein)


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1 Comment


Augusto Zampogna
Augusto Zampogna
Sep 30, 2019

Grande Zio MAURIZIO, TI STIMOOOOO!!!!!!!!!!

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