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BOLLE DI AFFANNO

Come uscire dai debiti

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EAN: 9788899972202

LFA PUBLISHER

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Daniele, dopo le scuole dell'obbligo, lavora nella ditta edile del padre fino a quando vince un concorso nella polizia di stato. Dal 1990 si è occupato di antiterrorismo. Ha dedicato completamente trentun'anni della sua vita alla polizia di stato ed alla giustizia con un curriculum definito “eccellente” dai suoi superiori. Il suo alter ego invece è stato travolto dai debiti con le finanziarie, accumulati in quindici anni di vita da separato, fino al giorno in cui la disperazione e l’ansia lo hanno trasformato nel suo peggior nemico.

 

BLASEN der

    ANGST

IN ARRIVO

Deutsch Version

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ISBN-XXX-XX-XXXX-XXX-XX

LFA PUBLISHER

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Nach den Pflichtschuljahren arbeitet er in der Baufirma seines Vaters bis 1984, als er einen  Wettbewerb bei der Staats-Polizei gewinnt. Ab 1990 hat er sich um Terrorismus gekümmert. Er hat einunddreißig Jahre seines Lebens der Polizei und der Justiz gewidmet mit einem Lebenslauf, der von seinen Vorgesetzten als „exzellent“ bezeichnet wird. Sein Alter Ego  dagegen ist von Schulden bei Finanzierungsgesell- schaften überladen,  die sich  in fuenfzehn Jahren als geschiedener Mann angehäuft haben, bis zu dem Tag, an dem Verzweiflung und Angst ihn in seinen schlimmsten Feind verwandeln.

 

DICONO DEI MIEI LIBRI:

 

"Scrive sciolto e farlo lo diverte. Si fa leggere e anche il lettore si diverte".

Davide Guadagni -  L'Espresso

 

"L'autore ha fatto una cosa straordinaria con questo libro; leggerlo è un viaggio terribile ma affascinante e dà la sensazione chiara di essere scritto senza reticenze, ma anche senza vittimismi né auto-assoluzioni."

Laura Sartini de La Nazione

 

"Uno stile semplice e diretto, che in molti hanno già definito giornalistico, per un romanzo che ripercorre alcuni degli episodi più bui del nostro Paese".

Brunella Menchini LoSchermo.it

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LETTERA APERTA DI SCUSE:

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Ho pensato tanto prima di scrivere queste righe. Ho cercato un motivo per cui valesse la pena farlo e così tornare ad esistere dopo mesi in cui mi ero volontariamente eclissato. Dopo tanto pensare ho realizzato che forse era necessario per me e per chi mi conosce bene, che chiedessi scusa per quello che ho fatto, di cui, tra l'altro, mi vergogno terribilmente. Dopo trenta anni di onorato servizio nella polizia di stato, definito da chi mi ha diretto “eccellente”, a causa di una gestione completamente errata dei miei guadagni, di una separazione e dei debiti accumulati con le finanziarie, ho perso la testa e ho effettuato delle azioni che, non solo ho sempre combattuto, ma che mai avrei creduto di poter compiere e che ad oggi, ho grosse difficoltà ad accettare di avere materialmente eseguito.

Come non bastasse, mi rendo tremendamente conto, che il mio agire ha provocato dolore a tante persone tra cui colleghi, amici, parenti e familiari e di questa cosa non riesco a perdonarmi; a poco serve il fatto che alcuni di loro, non solo non mi ha mai abbandonato, ma addirittura è corso a darmi sostegno morale e materiale, in questo momento per me così terribile.

So di non avere scusanti per gli atti che ho commesso e queste mie righe non vogliono assolutamente essere un tentativo di sminuire la gravità di quello che ho fatto che, di per se, risulta ingiustificabile. Dire che mi dispiace e che mi scuso non è sicuramente abbastanza, so però che sto pagando e pagherò caro i miei errori e che ho buttato via una vita intera e dovrò inventarmene una da zero, se mai ci riuscirò, con l'aiuto di chi mi vuol bene, di chi mi aiuterà a trovare un lavoro ed una casa.

Non pretendo e non posso aspettarmi il perdono, ma spero di poter dimostrare che quello che è successo è stata solo una breve parentesi, orribile della mia vita, in cui io non mi riconosco e che non rappresenta la persona che in realtà io sono.

Dopo quello che è successo, avrei voluto sparire e scontare, lontano da tutto, quello che verrà stabilito io debba pagare. Poi hanno preso il sopravvento in me le parole dello specialista che mi ha seguito i primi giorni della mia detenzione, quando mi ha spiegato che con la mia storia, avrei potuto aiutare tanti che si trovano nelle mie stesse condizioni debitorie e che magari per mancanza di informazioni, oppure meramente per vergogna, possano essere a rischio di commissione di atti di cui poi, si potrebbero pentire per tutta la vita o per i quali magari verrebbero odiati per l'eternità.

Anche perché la situazione in cui io mi sono trovato, che è simile a quella di altre decine di migliaia di italiani, prevedeva in me, tra le possibili soluzioni, quella di mettere fine alla mia fallimentare esistenza.

Cosi ho deciso che racconterò quello che è stata la mia disastrata vita e come ho accumulato errori e debiti, spiegando però come si possa uscire da situazioni debitorie e a chi ci si può rivolgere per farsi aiutare.

Io purtroppo l'ho scoperto troppo tardi.

 

03 febbraio 2015

 

Daniele Trubiano

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